22 aprile 2013

Crocefutsal 3G - S. Giuseppe 3-5














E alla fine l'epilogo è arrivato. L'apice del momento negativo della squadra si manifesta con gli interessi. Non solo qualche distrazione di troppo come sempre, soprattutto difensivamente...non solo l'ormai sempre presente sfortuna sotto forma di pali e traverse ecc...non solo qualche decisione arbitrale più che discutibile...no...questi sono appigli...appigli superflui. Con la testa alta dobbiamo essere qui a dire che è stata una sconfitta meritata. Troppo nervosismo in campo, condito da due espulsioni...forse perché piano piano si stava materializzando la fine di una stagione cominciata gloriosamente e conclusa in maniera nefanda.
Eppure la reazione c'è stata, anche se insufficiente. Qualcosa di positivo da cui ripartire c'è, e dovrà essere la base per la prossima stagione.
Che dire, abbiamo perso e siamo fuori. Stop. Guardiamoci le ultime pagelle e poi tutti mettiamoci una pietra sopra.

Anselmi D., voto 4. Pronti via e si va sotto di tre gol. In realtà non è colpevole in questi episodi...ciò che succede nel secondo tempo sul 3-2 però lo vede decisamente in posizione diversa. Prima si prende il gol del 4-2 su punizione e poi lascia la squadra in 4 uomini (e senza portiere) per più di metà tempo. Dissennato.

Barbuglio, voto 5. Buttato presto nella mischia per l'infortunio di Faga dopo pochi secondi, pare che con la testa sia quasi rimasto in panchina...in occasione del terzo gol avversario ci mette del suo, e poi, forse per il colpo accusato, non riesce più a risollevarsi per il resto del match. Batostato.

Berti, voto 6+. Sulla sua combattività il testimone è il Berti-ginocchio. Sulla sua compattezza e solidità ormai c'è da mettere una firma (peccato che la stagione sia finita). Ottima prova, da Napoleone a Waterloo o Leonida alle Termopili che vogliate, fatto sta che termina il match a testa alta da condottiero, ricordando la tenacia di un mediano tedesco degli anni '80, bandiera della disfatta tedesca ai mondiali contro i campioni azzurri. Breitner.

Corvetti C., voto 5,5. Nel primo tempo sembra un attore di un  match di calcetto saponato, tanti sono i problemi nel controllare il pallone. Sfortunato con i legni, nel secondo tempo è costretto a difendere i pali per il forfait forzato dell'estremo difensore casalingo. Sembra che questo cambiamento sia anche la svolta della sua partita, che lo vede risollevarsi sino a completare un assist-gol che poteva essere decisivo nell'economia del risultato. Rogerio Ceni.

Di Vittorio, voto 6,5 (IL MIGLIORE). Entra quando tutto sembra compromesso e non ci sta a dover disputare anticipatamente (rispetto alle rosee previsioni) l'ultima partita della stagione. Lotta e corre in maniera spesso disordinata e superflua, ma riesce a dare intensità alla manovra i più di qualche occasione. Dopo una stagione deludente, la serata in cui finalmente sembra essere ispirato non gli dà nemmeno un barlume di speranza di continuità, visto che l'avventura finisce qui. Anche in lui con il passare dei minuti fa accresce il nervosismo...probabilmente effetto collaterale della frustrazione. Loquace

Faggin, voto 6-. Riesce a timbrare nel primo tempo il gol del 1-3, ma per il resto della partita appare carente della cattiveria necessaria in queste situazioni-limite, e ciò lo porta ad andare sotto la sufficienza. Alcuni critici consigliarono di fargli un fallaccio, perché solo così sembra di poterlo davvero accendere...sarà vero? Inagonista.

Favarato, voto 6. La sua prova è sufficiente. Il pregio sta nel voler rischiare qualcosa per smuovere le acque, quando il resto della squadra sembra immobile di fronte ad un'incombente sconfitta. La sua bravura tecnica è fuori discussione, ma quando il più sembra fatto, sembra sempre che gli manchi lo spunto necessario per capitalizzare...l'ultimo passaggio, l'ultimo dribbling... la gita in cesso a metà secondo tempo è davvero una cosa fuori luogo. Pausa-merda.

Rozzarin, voto 5. E' il Rozzarin di questa partita l'immagine più rappresentativa dello stato di forma della squadra. Finìo. Non torna, si piega sulle gambe ogni due minuti, non anticipa, non dà intensità alla manovra, fallisce un gol davanti al portiere, appare stremato in ogni momento del match. E tutte queste cose, di certo non proprie al capitano, rappresentano l'involuzione del team, prima in salute, capitalizzatore cinico, sempre un passo avanti agli altri, e ora scialba squadra senza idee e forze fisiche. E' con questa immagine che purtroppo la stagione finisce, con un capitano che non gira. Insufficiente.

1 commento:

  1. Ricordo a tutti dobbiamo ritrovarci per la pizza.
    A Miki il compito di coordinare il tutto.
    Forza 3 G.
    Luigino

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