Orfani del proprio capitano, Anselmi e compagni inciampano sul viscido PSN, abile a sfruttare qualche distrazione e con un portiere in serata di grazia. La rumba rifilata allo Stigliano sembra purtroppo già un ricordo passato, ma la squadra deve fare affidamento proprio su questa per cercare di chiudere presto i giochi a proprio favore: il discorso qualificazione è ancora una vera e propria bagarre. Passiamo alle pagelle.
Anselmi A, voto 6.5: "se non ci fosse Antonio che è fortissimo avremmo perso 8 - 1" (cit.). Questo rende l'idea della prestazione del giovine Anselmi, gladiatore su ogni pallone e formidabile palla al piede: il repertorio dei trucchi di magia per sgusciare tra le gambe avversarie è così vasto da lasciar tutti a bocca spalancata. Mette il timbro nel tabellino dei marcatori incorniciando la sua prestazione. Prestigiatore
Anselmi D, voto 5.5: si sa, tutti possono sbagliare ma quando lo fa il portiere significa gol subito. Incolpevole almeno in un paio di circostanze, si presenta un po' distratto in qualche altra occasione. Come se non bastasse, si becca pure un pestone in fronte da parte di un suo compagno, sottolineando come la serata non sia delle migliori. Un paio di miracoli non impediscono alla squadra di soccombere nel finale. Scombussolato
Anselmi M, voto 6: la sua presenza campo mette ordine alla manovra anche se in qualche circostanza si intestardisce tenendo la palla troppo a lungo. Le sue cannonate non centrano il bersaglio e la fase finale da portiere di movimento contribuisce solo a renderlo irrequieto. Fucile a salve
Berti, voto 5.5: decide per un minutaggio ridotto, complice l'insicurezza di gestire la fase difensiva in una partita tirata fino alla fine. Quando è in campo mette tutto se stesso ma conclude una serie di anticipi efficaci con un errore in fase di impostazione in prossimità del triplice fischio, concedendo agli avversari il punto del k.o. Vittima sacrificale
Bettella, voto 6+: corsa, botte e dribbling, troppi dribbling. Saltare l'uomo a difesa schierata è il suo passatempo preferito, per la gioia delle coronarie dei compagni di squadra. Se però poi piazza la palla in fondo al sacco gli si può concedere la gioia del rischio. Esente da colpe per l'ammonizione subita, le manie di protagonismo del direttore di gara lo macchiano di una pesante diffida. Gagliardo
Degli Agostini, voto 6: l'abnegazione sulla fascia gli toglie lucidità in fase offensiva, proprio in occasione dello stop o della zampata decisiva. Cerca costantemente il dialogo con i partner ma non è incisivo come nelle uscite precedenti. Sacrificato
Di Vittorio, voto 7 (il migliore): non c'è niente da fare, è in un periodo di prolificità invidiabile e la sua tripletta ne è la prova lampante. Grazie a lui la partita è sempre aperta e la squadra è mantenuta in vita. Scintillante
Faggin, voto 6: puntuale negli interventi, pecca di leggerezza sulla gestione di un pallone nel primo tempo. Nel secondo tempo la prestazione migliora e ha sui piedi la palla del pari, fermato da un portiere ispiratissimo. Il climax non si è interrotto. Ascendente
Schiavon, voto 6: anche in quest'occasione se la spassa in mezzo agli avversari, con un gioco da centravanti tutto sportellate e fisicità. Purtroppo però non ha grandi occasioni per buttarla dentro ed è ancora lì a domandarsi chi cos'abbia visto l'arbitro su quella famosa punizione rivelatasi spacca partita. Basito
Ringrazio Zuliani per il voto...dai ragazzi che Lunedì è FONDAMENTALE!
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